Gli interni riprendono elementi ferrosi per richiamare l’origine dell’edificio e ben si amalgamano con la parete ricoperta di cassette contenenti oltre 300 bottiglie di vino.
Menu
La proposta è quella di un’osteria moderna con identità lombarda. Lo dimostra l’offerta di piatti
della tradizione milanese sempre in carta, come l’ottimo risotto alla vecchia Milano o i mondeghili
presentati come stuzzicheria in cartoccio. Per coerenza inoltre, la proposta di pesce è rigorosamente
d’acqua dolce.
La qualità degli ingredienti è ottima e lo chef dimostra maestria nella lavorazione. La forte
attenzione al gioco di equilibri però compromette il carattere dei piatti, a mio avviso tutti ben
eseguiti ma non memorabili al palato.
Ottima la lista dei vini: selezione di vini di nicchia, ricercatezza e studio nell’offerta e prezzi super
onesti.
Noi abbiamo provato:
– Ricotta di pecora montata e fichi al forno, rosmarino croccante, pepe nero e miele di acacia
– Finferli saltati in crema fredda
– Tagliolini al pesto di riviera, patate e fagiolini
– Animelle di vitello croccanti alla camomilla con purea di patate
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Servizio
Preparato, attento e volutamente informale.
Conto
Un po’ alto rispetto all’offerta anche per la piazza di Milano. Si paga la location e il nome dello chef.